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Di Gabriele Majo
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"Buongiorno Signora" Intervista a Majo e Novellini 14 06 1975
Ecco come iniziò tutto. Il 14 giugno 1975, avevo 11 anni, decisi di andare in trasferta dal quartiere Mutti-Lubiana fino in Oltretorrente – Via dei Farnese 8 – per raccontare ai lettori del giornalino L’Eco del Quartiere – che da tre anni componevo, su felice intuizione di mia mamma Leyde, professoressa di lettere nonché poetessa, che me lo aveva suggerito, intuendo la mia vocazione giornalistica, o più semplicemente per togliermi di torno – della nascita di Radio Parma, di cui avevo appreso la notizia leggendo il tabellino dei programmi pubblicato dalla Gazzetta di Parma. Chiamato il fido Andrea Novellini, il mio vicino di casa, nonché aiuto-cronista e della pubblicazione rionale, prendemmo il filobus, linea numero 3 per poi andare a bussare al portone dell’emittente. A nostra sorpresa anziché essere noi ad intervistare il Direttore Carlo Drapkind fu lui il primo a metterci sotto il naso il microfono, incuriosito dallo spirito di iniziativa di questi due frugoletti.
Drapkind concluse l’intervista, dalla durata di 10’ circa, registrata con un mitico Tandberg a bobine portatile, e la propose subito in diretta agli ascoltatori di Buongiorno Signora, programma mattutino in onda tra le 10 e le 12 circa, curato alternativamente da Anna Maria Bianchi e Pia Russo. Quell’incontro si concluse con l’invito del Direttore a considerarci tra i più giovani collaboratori dell’emittente: io non mi lasciai sfuggire l’occasione, presentandomi il giorno dopo allo stesso portone, diventando non solo il vivandiere o la mascotte della radio, ma anche una sorta di attento apprendista, al punto da assurgere, in breve tempo, a punto di riferimento per la parte tecnica…
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Menozzi intervista Majo dopo primo stipendio 27 Settembre 1975
In realtà non credo che questa intervista, fatta per celia dal patron di Radio Parma Virginio Menozzi al sottoscritto, sia mai andata in onda, però rimane, almeno per la mia piccola storia personale, un documento importante. Intanto non ricordavo l’episodio – ad imperitura memoria del mio primo stipendio, infatti credevo fosse rimasta la sola banconota da 5.000 lire, tuttora tenuta in cassaforte (fuori di metafora, in un portafoglio in un cassetto a casa di mia madre) – ed è stata una sorpresa, per me, ritrovare – tra i vari nastri che sto riascoltando per l’ambizioso progetto di broadcastitalia.it di far rivivere le radio di allora – questa cassetta contenente il simpatico scambio di battute tra il giovane cronista speranzoso di spuntare qualche lira in più ed il proprietario, diciamo così, particolarmente attento a non dilapidare il suo patrimonio…
Per la cronaca, quelle cinquemila lire rimasero, a lungo, l’unico stipendio percepito dal sottoscritto…
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GR e comunicati commerciali 25 Giugno 1975
Questo credo sia uno degli audio documenti più interessanti salvati – grazie a Broadcastitalia.it, che mi ha stimolato nella ricerca di vecchi programmi – dalla muffa e dall’umidità del Paullo (località vicino a Campegine o Praticello, nel Reggiano, dove tuttora resiste alle intemperie la casa abitata in gioventù da mia mamma Leyde). La data impressa sull’Ampex originale (è un’Ampex sul serio, non un modo di dire…) è quella del 25 giugno 1975, cioè esattamente una decina di giorni dopo il mio arrivo (alla tenera età di undici anni) a Radio Parma, la prima radio libera italiana. L’idea di appropriarmi di quel nastro (da me a lungo studiato in quegli anni, per mutuarne e riproporne i contenuti anche nelle successive esperienze) è stata davvero provvidenziale.
Avrei potuto dividere il file creato in due parti: i comunicati commerciali ed il Giornale Radio, ma ho preferito mantenere intatta l’originalità ed il tutt’uno che ne scaturisce dà ancora più valore al reperto.
La colonna sonora utilizzata per la sigla è estratta da un LP della Bongo Rock Band (fortunatamente ancora disponibile su internet): i testi pubblicitari letti (su un ameno sottofondo, che ammetto di non saper riconoscere) dagli stessi speaker del notiziario (Mauro Coruzzi, oh yes, l’odierna Platinette e Franca Merli, che si sarebbe poi in seguito occupata solo della sua profumeria nella centrale Via Repubblica a Parma) sono in parte completati dai rumori provenienti dalla strada: si distinguono, a meno che non sia la mia fervida immaginazione, il cinguettare degli uccelli o il traffico delle auto…
La lettura del Giornale Radio (redatto dal direttore Carlo Drapkind, sulla base dei testi degli articoli pubblicati dalla Gazzetta di Parma opportunamente ritagliati, incollati su fogli, spesso riciclati, e resi adatti alla comunicazione radiofonica, completata da altre notizie raccolte dallo stesso giornalista o per strada – quante suole ha consumato sul marciapiede ! – o tramite il giro delle telefonate alle forze dell’ordine o agli ospedali dell’intera provincia) era completamente su bianco . La formula di introduzione sarebbe rimasta la stessa per mesi o anni (“Qui Radio Parma, Signore e Signori buongiorno, diamo lettura del nostro giornale radio. In studio…”).
Tra le notizie di questa edizione spicca uno spaccato di quelli che erano i costumi negli anni ’70 (“Stamani le edicole sono rimaste chiuse per uno sciopero, a seguito della continua minaccia di condanna agli edicolanti per la vendita delle pubblicazioni pornografiche per le quali i giornalai hanno collezionato negli ultimi mesi una ventina di condanne. La legge ritiene infatti colpevoli gli edicolanti se le pubblicazioni da loro vendute risultano oscene, chiedendo loro di trasformarsi in censori”), un fresco aggiornamento del più grave fatto di cronaca cittadina (l’Omicidio di Mariano Lupo del 72) degli anni di piombo, che come notiziabilità avrebbe meritato forse di essere posta prima nella scaletta (“La corte di Assise di Ancona ha contestato ad Edgardo Bonazzi, Andrea Ringozzi, Luigi Saporito e Pier Luigi Ferrari, i quattro neofascisti accusati di avere ucciso Mariano Lupo, anche l’aggravante prevista nell’articolo 112 del Codice Penale per avere agito in cinque o più persone in occasione del delitto”), oltre, nella sezione sport, rigorosamente in conclusione di GR, la news della rinuncia del Parma Calcio ad un ricorso alla CAF per una penalizzazione inflitta dalla Commissione Disciplinare dopo il campionato 74-75.
Gli annunci pubblicitari,venivano letti in diretta, (come il GR, anche se in questo caso era stato aggiunto in apertura un successivo aggiornamento, come si potrà capire dalla differente tonalità e qualità) poi registrati e riproposti otto volte al giorno, come specificato dagli speaker, che invitavano commercianti, artigiani e professionisti a servirsi dell’emittente che raggiungeva oltre 50.000 potenziali radioascoltatori. Il bello della diretta: Mauro Coruzzi, proprio durante uno di questi annunci, dopo il notiziario del 25 giugno 1975, si sarebbe impaperato interrompendo la lettura e lasciando proseguire la collega Franca Merli…
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Inchiesta su Ferragosto Parmigiani 15 Agosto1976
Le feste comandate, a quei tempi, erano l’occasione per offrire un servizio ancora più accurato ai propri fedeli ascoltatori che, orfani dell’informazione stampata, trovavano una adeguata sostituzione nel “quotidiano parlato”. Capodanno, Natale ed appunto Ferragosto era tradizione passarli in radio proprio per questo motivo: così nell’anno 1976, su disposizione del direttore Carlo Drapkind, verso la sera del 15 agosto, la redattrice Elisabetta Zanlari (tuttora dipendente di Radio Parma) si accingeva a raccogliere le testimonianze dei parmigiani rimasti in città su come avevano trascorso la festività, con la collaborazione del sottoscritto (tra gli ascoltatori “scelti a caso” c’erano, tra gli altri, mia mamma, Leyde Chiari, il mio vicino di casa Andrea Novellini, il ragazzino che mi aveva accompagnato nella mia prima trasferta alla scoperta di Radio Parma, e, se la memoria non mi tradisce la mamma di Giulio Tanzi, mio compagno di classe, spesso coinvolto nelle mie scorribande a Radio Parma) e l’interferenza del compianto Lorenzo Cresci (collaboratore della redazione sportiva e talvolta conduttore di programmi di liscio). Ne scaturisce un servizio che fa il ritratto alla città nel dì di festa (piovoso)…
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Attesa Mattutino Musicale liscio con Gabriele Majo 1977
E’ un breve graffito di storia: solo pochi istanti per ricordare quanto, in quegli anni, noi radiofonici avessimo la “mania” dell’eco, effetto che si generava tenendo in registrazione un registratore a bobine, inserito in onda badando bene che il deviatore monitor fosse in posizione tape. Ovviamente anch’io ne ero stato contagiato ed un po’ ne abusavo…
In realtà speravo di poter documentare un’intera registrazione del Mattutino Musicale, programma che andava in onda tra le 8 e le 10 su Radio Parma, in quei giorni affidato a Bruno Cagozzi, con il sottoscritto alla parte tecnica. Bruno, che lo scorso mese di giugno mi ha fatto la graditissima sorpresa di presentarsi, dopo anni che non ci vedevamo, alla vernice della mia opera prima letteraria – un volume sul ritorno del Parma in Serie A – mi ha ricordato quei giorni quando, di buon mattino, mi veniva a prendere a casa con la Giulia e mia mamma dal balcone gli urlava: “Mi raccomando signor Bruno…” Mi ero illuso di aver ritrovato le preziose bobine contenenti appunto tali registrazioni (dell’inizio di Gennaio del 77) ma, ahinoi, il contenuto non coincideva con quanto avevo scritto, temporibus illis, sul contenitore di cartone che l’ospitava…
Ciò non toglie che possa spendere – sperando che quelle bobine prima o poi saltino fuori – qualche parola per Bruno, che, dopo l’esperienza di Radio Parma, con il nome d’arte Bruno Gozzi, sarebbe passato a Mamma Rai, quale presentatore di programmi televisivi di successo, perfino in prima serata. Mio padre Giuseppe, una volta che assistette ad una sua performance dal vivo a Sacca di Colorno sentenziò: “Quel Bruno sa vendere bene le sue chiacchiere”… Purtroppo, però, la sua parabola non durò a lungo: complici certi meccanismi interni alla Tv di Stato, venne sorpassato da altri personaggi (oggi famosi) peggio piazzatisi in sede di concorso, ma con maggiori, diciamo così, numi tutelari… Oggigiorno, appeso il microfono al chiodo, Bruno Cagozzi fa il rappresentante di estintori, e dire che la sua fiamma radiofonica avrebbe meritato di ardere ancora…
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Speciale Morte Presley Coruzzi Marcheselli 17 Agosto 1977
Speciale andato in onda su Radio Parma, presumbilmente il giorno dopo la morte
di Elvis Presley avvenuta il 16 agosto 1977. Conduce Mauro Coruzzi, (oggi Platinette) in
studio con lui il giornalista della Gazzetta di Parma (spettacoli) Tiziano
Marcheselli.
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Incontro con le Orme del 27 12 1976
“Incontro con le Orme” è un programma andato in onda su Radio Parma a partire dalle 18.12 (e su questo non ci piove, dal momento che la “storica” annunciatrice Anna Maria Bianchi – la prima a pronunciare una parola in diretta su una Radio Libera – lo afferma in apertura dello stesso) del 27 dicembre 1976 (in questo caso, invece, come spesso ci succede quando riesumiamo i reperti di allora, andiamo per deduzione: in conclusione di programma, infatti vengono lette alcune dediche, con gli auguri, con un giorno di ritardo, ad alcune persone che si chiamano Stefano e Stefania, quindi immaginiamo che si tratti del 27 dicembre, mentre l’anno è certamente quello di uscita dell’album Verità Nascoste, cioè il 1976). Fatica per la datazione che mi sarei risparmiato se, mannaggia a me, avessi avuto l’accortezza di appuntare sulla scatola della mini-bobina Scotch 3M anche la data di incisione, oltre alla dicitura “Presentazione 7° album delle Orme, speaker Anna Maria Bianchi, tecnico del suono Gabriele Majo, mono, velocità 7 ½”…
Il programma si apriva con “Insieme al concerto” , la prima di alcune canzoni dell’ LP che Radio Parma presentava ai propri ascoltatori in collaborazione con la casa discografica Phonogram. Tra un brano e l’altro Anna Maria leggeva alcune parti dei testi delle canzoni e citava alcune parole di Tony Pagliuca, che spiegava quanto fosse importante per il complesso questo album, concepito interamente a Los Angeles in California, avendolo tra l’altro anche arrangiato, prodotto e mixato. In quegli anni era particolarmente sentito il problema della droga: nel brano “Ad Amsterdam” se ne fa riferimento in termini assai realistici…
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Folk Singer con G. Verdoni 03 07 1978
Era l’epoca dei cantautori italiani: nelle radio private non mancavano, allora, trasmissioni dedicate alle loro compo-esecuzioni. A Radio Parma lo specialista era Gustavo Verdoni, che introduceva la sua semplicemente dicendo: “Folk singer, programma di ascolto e riascolto di cantautori italiani”. La puntata del 3 luglio 1978 si apre con un freschissimo Eskimo di Francesco Guccini, ma anche il resto della compilation merita attenzione . Purtroppo la voce del conduttore ci giunge con un volume nettamente più basso rispetto alla selezione musicale proposta: per fedeltà (o per pigrizia) non abbiamo apportato correzioni… Così come non abbiamo volutamente tagliato quella parte di registrazione quando il piatto aveva fatto le bizze saltando un paio di volte sulla canzone “Francesco” di Venditti…
Di Gustavo Verdoni, che negli anni successivi sarebbe diventato un uomo della medicina e non più di radio, ricordo una trasferta insieme a Fidenza, quando andai ad assisterlo (tecnicamente) per i collegamenti in diretta dal locale campo sportivo Craviari , trasmessi all’interno di Speciale Radio Parma Sport (contenitore a cura di Giuseppe Colombi, Lorenzo Cresci e Giorgio Robuschi).
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Top Italia - 17 08 1976
Top Italia - 24 08 1976
con Luigi Furlotti
Luigi Furlotti all'epoca aveva 16 anni, ma già una nutrita esperienza come
radio-DJ, infatti, l'estate precedente aveva lavorato credo per Radio Massa,
comunque per una emittente delle Versilia. Negli anni a venire avrebbe fondato
Radio 12, emittente locale parmigiano che ha resistito in FM fino a pochi anni
fa, per poi passare definitivamente al web dopo la cessione delle frequenze ad
un network. Sono molto legato a Luigi Furlotti, essendo stato lui a tenermi a
battesimo nel mio primo programma nel settembre del 75 su Radio Parma (Juke Box)
quando avevo 11 anni e mezzo... Entrambi potevamo vantare una invidiabile "R"
tipica della nostra zona, ma il suo timbro era già più formato rispetto al mio,
ancora da bambino, anche se in queste registrazioni era piuttosto raffreddati...
Nella puntata di Top Italia del 24.08.1976, purtroppo monca dei primi 10' causa
sovrapposizione di registrazioni, Luigi Furlotti racconta di avere incontrato su
un autobus Venditti che stava ascoltando Guccini. Era l'epoca in cui i
cantautori imperversavano sulle "pirata"...
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